Sabato 22 settembre si terrà l’inaugurazione del primo negozio di Soft Air a Parma, il Barbarossa Soft Air in via Trento in quello che rappresenta un giorno importante per tutti gli amanti della disciplina in città. E, in particolar modo, l’Asd Onlus Legione Farnese Coorte Parma, nata nei primi anni Novanta da un gruppo di appassionati che all’epoca furono tra i pionieri di uno sport ancora sconosciuto e poco praticato in Italia. L’associazione di Soft Air (definito anche “tiro tattico sportivo”), ora affiliata all’Aics Parma, può vantare circa una quarantina di iscritti, dispone di due campi da gioco a Eia e a Vernasca nell’Appennino piacentino e si raduna tutti i giovedì sera al circolo Arci Bocciofila Aquila di via Anselmi a Parma per pianificare nei minimi dettagli l’intensa attività, fatta di missioni, divertimento, tattiche, avventure e giochi di squadra, di scena, specialmente, la domenica e, più in generale, nei weekend tra allenamenti, gare e tornei, competitivi e non, in tutta la penisola. Uno sport estremamente affascinante in totale sicurezza, muniti di protezioni individuali adeguate, in primis, occhiali e maschera per il viso, che accanto alla disciplina più classica del Soft Air, basata sulla regola dell’onestà (una volta colpiti dai pallini di plastica bisogna alzare la mano e uscire dalla contesa) ed ormai sviluppata dalla maggior parte dei ragazzi appassionati del mondo della militaria, ha aggiunto la novità del Laser Tag, anche in questo caso i primi in Emilia Romagna, il quale si differenza solo per la strumentazione utilizzata: le repliche del Laser Tag, infatti, anziché espellere i pallini di plastica, emettono un fascio di luce, laser o infrarosso, a seconda dei produttori, per taggare (marcare) i giocatori avversari. Ogni giocatore indossa dei sensori che, se opportunamente illuminati dal fascio luminoso, rilasciano segnalazioni visive e sonore che indicano la “marcatura” del giocatore e allo stesso tempo bloccano il funzionamento della sua replica. Il Laser Tag permette un gioco più realistico che prevede ingaggi fino a distanze nettamente superiori al chilometro mentre il Soft Air tipico si limita ad un raggio di circa 30-40 metri. <Ci deve essere tanta passione per le armi, una replica perfetta di quelle reali, la tecnologia e la natura, attraverso la conoscenza di sistemi Gps e topografia -spiega il vicepresidente della Legione Farnese Coorte Parma, Stefano Calò detto “Zed”, affiancato dal presidente Enrico Serpusi “Serpico”, il più “anziano” a livello di militanza, e dal segretario Giuseppe D’Alvano “Chester”- in più si esalta la capacità di saper comunicare in un arco di tempo ridotto, pronti a modificare in qualsiasi momento la strategia di gioco, e l’atto di individuare e “colpire” l’avversario>. E allontana il luogo comune di sport potenzialmente pericoloso. <E’ esattamente il contrario, ci si rende conto sul campo di quanto può essere brutta la battaglia con armi vere e delle difficoltà che si possono provare durante la guerra senza considerare le differenti condizioni atmosferiche e logistiche nei boschi e in riva ai fiumi in mezzo a sole, pioggia e neve. Per noi è un gioco in cui si punta a raggiungere l’obiettivo>. Un gioco in costante crescita nei numeri che, però, necessita di spazi consoni. <I prezzi delle attrezzature stanno calando tantissimo, l’avvento di Internet, gli acquisti online e qualche negozio in più ci aiutano di sicuro. Gli obiettivi? Siamo alla continua ricerca di posti adatti e campi collinari autorizzati da enti pubblici o privati per poter svolgere liberamente la nostra attività>.
Ulteriori informazioni al sito www.legionefarnese.net e alla pagina Facebook https://www.facebook.com/LegioneFarneseSoftairParma/