A SCUOLA DI LIBERTA’, GLI STUDENTI IMPARANO A CONOSCERE IL CARCERE

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La scuola e il carcere, due mondi che il 15 novembre – e poi molti altri giorni dell’anno scolastico in corso -, avranno l’occasione, per il terzo anno, di conoscersi e confrontarsi per riflettere insieme sul sottile confine fra trasgressione e illegalità, sui comportamenti a rischio, sulla violenza che si nasconde dentro ognuno di noi. Organizzato dalla Conferenza nazionale volontariato e giustizia, nella quale AICS esprime la vice presidenza nazionale (attraverso Viviana Neri, già presidente di Aics Emilia Romagna), l’iniziativa ha anche l’obiettivo di far riflettere i due mondi sul diritto agli affetti delle persone private della libertà personale, di minori, dei loro comportamenti a rischio, dei reati che commettono più di frequente, di carceri minorili, di pene alternative al carcere.

Ma che cosa ci può raccontare sulla libertà chi ne è stato privato perché ha commesso un reato? E che cosa ci possono insegnare tutti quei volontari, che entrano ogni giorno nelle  carceri italiane per contribuire a renderle più “civili” e meno “lontane” dalle città?

Che per apprezzare davvero la libertà è importante capire che può capitare di perderla per errori, per leggerezza, per scarso rispetto degli altri. Ma chi l’ha persa deve avere la possibilità di riconquistarla scontando una pena rispettosa della dignità delle persone. Che in carcere ci sono persone, e non “reati che camminano”. Che il carcere è meno lontano dalle nostre vite di quello che immaginiamo, perché il reato non è sempre frutto di una scelta, e tutti noi possiamo scivolare in comportamenti aggressivi e violenti e finire per “passare dall’altra parte”. Che le pene non devono essere necessariamente carcere, che parlare di “pene umane” significa rispettare di più anche le vittime, che investire sul reinserimento delle persone detenute significa investire sulla sicurezza della società.

Il 15 novembre, nelle scuole di tante città italiane, si parlerà in modo nuovo di carcere, di pene, di giustizia, cercando di sconfiggere luoghi comuni e pregiudizi.
L’iniziativa gode del riconoscimento del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

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