Fu anche presidente del Consiglio regionale dell’Emilia Romagna
“Storico, scrittore, politico, strenuo difensore dei valori della promozione sportiva e culturale specie tra i giovani, Ottorino Bartolini fu il fondatore di Aics sul territorio e tra gli amici migliori che l’Associazione abbia mai avuto in questa regione. Lascia un gran vuoto”. Così Catia Gambadori, presidente di Aics Forlì-Cesena, e Bruno Molea, presidente nazionale dell’Associazione italiana cultura sport, ricordano Bartolini, scomparso nella notte scorsa.
Presidente dell’Istituto storico della Resistenza di Forlì, ricercatore di storia locale, Bartolini vantava decine di pubblicazioni che spaziano dalla cultura politica alle ricerche storico-culturali. Segretario della federazione forlivese del Psi e componente Anpi, nel 1971 divenne il primo presidente provinciale dell’Associazione italiana cultura e sport. Segretario regionale del Movimento federalista europeo e presidente dell’Associazione culturale “Memoria e Ricerca”, fu eletto presidente del Consiglio regionale nel 1980 e mantenne l’incarico fino al 1982.
“Ottorino è stato non solo il fondatore di Aics a Forlì quasi 50 anni fa, ma un dirigente attivo, propositivo e un amico fidato dell’Associazione fino all’ultimo – lo ricorda Catia Gambadori, presidente di Aics Forlì-Cesena -. Ancora oggi sedeva nel consiglio direttivo ed era il dirigente del settore Cultura del nostro comitato: sia a livello provinciale che regionale e poi nazionale, è stato il promotore di tante iniziative di promozione della cultura sportiva e non solo. Era uno strenuo difensore dei valori socialisti, della storia che ha portato alla nascita della Repubblica, della formazione dei giovanissimi. Scrittore, storico e politico, figura di alto rilievo sempre presente nelle battaglie sociali e culturali del territorio, lascia per noi e per la sua città un vuoto immenso. Tutto il direttivo si unisce al dolore della famiglia”.
“Ottorino ha fondato Aics a Forlì nel ’71 e io lo conobbi poco dopo il mio arrivo a Forlì, a cavallo tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta quando divenne presidente del Consiglio regionale dell’Emilia Romagna – lo ricorda Bruno Molea, presidente nazionale di Aics -. In questi anni non era cambiato: gentile, affabile, forte, impegnato. Fino a poco tempo fa le sue telefonate erano frequenti e tanti progetti culturali nazionali di Aics sono nati proprio sotto il suo impulso, specie quelli rivolti ai giovani e alla riscoperta della storia del nostro territorio. Credeva che dallo sport per tutti passassero educazione, crescita morale dei giovani, rispetto delle regole e, in questo, era uno dei più abili ambasciatori di Aics sul territorio. L’ho visto l’ultima volta poche settimane fa, quando era già molto stanco, nel corso di un convegno dedicato al valore sociale del Mamanet: ne uscì divertito, incuriosito, e con una lista così di consigli e proposte per il futuro. Insieme a lui e alla presidente Gambadori stavamo già pensando al cinquantennale dell’Associazione sul territorio: era molto orgoglioso di poterne far parte da protagonista. Ci mancherà, nell’Associazione lascia un gran vuoto”.