Aics Bologna si aggiudica il bando del Mibact per la gestione dell’imponente chiesa seicentesca sconsacrata: diverrà un laboratorio culturale, per il teatro e le mostre
Come l’Arca che salva dal diluvio così Aics Bologna, con il progetto denominato non a caso “Arca”, ridarà vita all’imponente chiesa seicentesca sconsacrata di San Barbaziano, a Bologna. San Barbaziano rientra infatti nei 13 gioielli del patrimonio culturale italiano attualmente chiusi oggetto di una procedura pubblicata attivata dal MIbact per ridar loro nuova gestione. Il soggetto aggiudicatario della procedura per l’ex Chiesa di San Barbaziano è AICS – Comitato Provinciale di Bologna con un progetto che prevede una concessione d’uso del bene per 15 anni e si pone l’obiettivo di far diventare San Barbaziano una fucina di attività culturali di teatro, musica, arti visive, formazione, per la creazione di un polo cittadino in grado di ribadire il posizionamento di Bologna come centro a vocazione culturale europea, dai tratti fortemente originali ed inclusivi. AICS prevede quindi l’organizzazione di mostre, concerti, convegni, appuntamenti culturali e di intrattenimento artistico. Centro polifunzionale, la ex chiesa sarà anche un luogo in cui gli artisti possano venire in contatto con realtà culturali, professionisti e critici già affermati sul territorio, affinchè siano favoriti nel contatto con il pubblico e nella realizzazione di nuovi lavori e produzioni. Una possibilità per concretizzare, quindi, la propria creatività e di inserirsi in una rete lavorativa avviata. Per farlo, Aics si avvarrà di diverse sinergie sul territorio, sia locale che nazionale, a partire da Aics Direzione Nazionale, per passare da Oficina Impresa Sociale Srl (Istruzione e Formazione Professionale), dall’Assessorato alla cultura del Comune di Bologna, e dal Quartiere Porto Saragozza del Comune di Bologna. Costruiti tra il 1608 e il 1618 dai Padri Girolamini, l’ordine creato da San Filippo Neri, la chiesa e il relativo convento vennero espropriati in età napoleonica e venduti a privati che trasformarono l’edificio in magazzino per la paglia e spogliarono la navata centrale e le otto cappelle laterali delle opere d’arte, tra cui una pala d’altare di Giacomo Francia. In passato l’ex chiesa fu adibita ad autorimessa, con il cemento a terra, poi in anni recenti è stata acquisita dalla Soprintendenza che però non ha mai trovato i fondi per strapparla dalla rovina. Ora verrà ristrutturata con 407mila euro dello Stato e un ben più consistente investimento dell’Associazione che ha vinto il bando di assegnazione pubblicato dal Mibact. «Oltre al progetto di massima, ci siamo aggiudicati la gestione del bene perché in possesso di due requisiti essenziali – ha commentato il presidente di Aics Bologna, Serafino D’Onofrio -. Da anni, in collaborazione con il Ministero, AICS organizza in decine di città italiane la manifestazione Corritalia per i beni culturali e, dal 2015, l’AICS di Bologna gestisce lo Sferisterio, l’impianto sportivo più antico della città e bene vincolato con Decreto ministeriale. Mancava una chiesa consacrata allo studio, alla pratica e alle invenzioni dell’arte. Arca sarà questo, a 100 metri dal DAMS, a 200 metri da Piazza Maggiore, a 400 metri da Manifattura della Arti e Cineteca».